Cultura

Il Gattopardo chiude la stagione invernale dei Teatri di Siena


Chiusura della Stagione Invernale con un bilancio positivo

Con il Gattopardo, il ritorno di Angelica, andato in scena al Teatro dei Rinnovati nei giorni 11-12-13 aprile per Sipario Rosso, chiude, con un bilancio più che positivo, la stagione invernale dei Teatri di Siena 2024/2025. Il cartellone estivo riprenderà a giugno in Piazza San Francesco, con Sebastiano Somma nello spettacolo Lucio incontra Lucio, e proseguirà con una serie di proposte molto appetibili per tutto il periodo della bella stagione.
Come è stato reso noto durante le serate dedicate al pubblico senese, la stagione invernale ha proposto 60 spettacoli più 10 con un incasso che ha superato i 500.000 euro e 30 sold out. Un successo annunciato, quando nel 2024, Vincenzo Bocciarelli, su incarico del Sindaco Nicoletta Fabio, ha preso le redini dei Teatri di Siena, evidenziando fin dal primo giorno, entusiasmo, coraggio e doti artistiche.

Un importante dialogo con il pubblico

Qualità che non ha mai smentito riuscendo a portare un pubblico nuovo e ampliando le possibilità di fruizione. Un importante dialogo con il pubblico che si è concluso trasportandoci in una Sicilia lontana, nel periodo della nascita del regno d’Italia. Il romanzo a cui si ispira lo spettacolo, che ha una sua vita autonoma, mostra i risultati dell’unificazione nel territorio italiano, che, per lungo tempo era stato dominato da stranieri. Nel romanzo traspare una vena ironica in quanto, tratta la decadenza dell’aristocrazia siciliana, mentre sia lo scrittore che il personaggio principale, appartengono a quella classe.
Contrariamente a Fabrizio Salina che é testimone di quella decadenza, Tancredi riesce ad adattarsi alla situazione unendosi in matrimonio ad Angelica, figlia di Calogero Sedara, esponente della borghesia. La rappresentazione artistica, firmata AidaStudioProduzioni, nata da un’idea di Elena Marazzita con il testo originale di Debora Pioli, pur ispirandosi agli stessi temi, porta in scena ciò che non si è mai letto nel libro e fa emergere tratti innovativi, soprattutto nel carattere dell’affascinante Angelica.


La Prima Nazionale

La prima nazionale al Teatro dei Rinnovati, ha visto protagonisti Vittoria Belvedere e il Direttore Artistico Vincenzo Bocciarelli, nel doppio ruolo del Principe Fabrizio di Salina e in quello di Tomasi di Lampedusa. Con loro in scena la Compagnia Nazionale di Danza Storica composta dai ballerini Giulia Molinaro, Alexander Fomin, Agnese Bellizzi, Giulia Donati, Francesco Marzilliano, Stefania Ferri, Fausto Paparazzi, Alessandro Scavello, che, diretti dal Maestro Nino Graziano Luca, hanno regalato al pubblico suggestioni indimenticabili danzando mazurka, valzer, quadriglia e polka, sulle musiche di Nino Rota, sotto il gioco di luci di Roberto Pianigiani. Movimento scenico, parole e musica in una danza, che diviene una metafora della vita.

L’omaggio al pubblico e a Goffredo Lombardo

Durante una intervista Vincenzo Bocciarelli, che ha dedicato la serata al pubblico senese, ha voluto anche rendere omaggio a Goffredo Lombardo, produttore del Gattopardo che lo scelse per l’indimenticabile ruolo di Andrea Obrofari nella serie televisiva Orgoglio. Vittoria Belvedere, parlando del ruolo di Angelica, ha evidenziato quanto, nonostante gli anni passati e le battaglie, sia ancora difficile per la donna mantenere qualità femminili, e far valere i propri talenti. L’affiatamento fra i due interpreti è stato un elemento determinante e ha permesso di apprezzare, momento per momento, la rappresentazione teatrale nella sua evoluzione. Circostanza ancora piú ammirevole se si pensa che i due interpreti hanno avuto tempi di preparazione e prova brevissimi, a causa della sostituzione dell’attrice protagonista. Sullo sfondo della storia, l’opera ha visto gli attori interagire con le immaginarie presenze evocate sulla scena, grazie anche al contributo dei costumi, che hanno aperto un flusso di ricordi. Fra i quali è emersa una frase divenuta il simbolo del carattere distintivo dei siciliani che sono sempre stati capaci di adattarsi al cambiamento ma senza mai veramente cambiare se stessi in virtù dell’orgoglio delle proprie radici.

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

Ottimo stimolo per una riflessione nella storia, nel passato e nel presente. Ha presenziato all’ultima rappresentazione di domenica 13 aprile anche il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio che ha tributato il Direttore Artistico e tutto il cast con il proprio personale applauso.

Paola Dei