Cultura

Bulli ed Eroi: Percepire l’Invisibile di Tino Franco ha incantato il pubblico

 

Percepire l’invisibile: sensibilizzare, andare oltre il pregiudizio, intravedere in ogni situazione di disagio opportunità evolutive. Sono questi i cardini concettuali che hanno motivato al Festival “Bulli ed Eroi” l’assegnazione di una Menzione Speciale per Tino Franco, regista del docufilm Percepire l’Invisibile, che affronta il problema della cura delle malattie psichiche ed è stato realizzato insieme ai pazienti del Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Roma1.

Il lavoro è stato inserito nel Festival di Film per Ragazzi fuori concorso e si è distinto per i contenuti in grado di declinare il tema della bellezza, epicentro valoriale della manifestazione, nelle pieghe del riconoscimento di un’attitudine creativa presente in ciascun individuo. Come in un libro i margini tengono unite le pagine, allo stesso modo chi occupa i bordi della marginalità sociale può offrire spunti, suggerimenti, angoli visuali portatori di novità, interesse, risorse di crescita e condivisione.

Il film documentario, prodotto da Space Off, presenta la storia di un gruppo di utenti del Dipartimento di Salute Mentale al quale, a causa della pandemia, viene tolta la possibilità di ritrovarsi al cinema. I pazienti, in pieno lockdown, reagiscono e decidono quindi di girare il cortometraggio che hanno scritto durante un laboratorio di sceneggiatura organizzato dall’associazione culturale Nel Blu Studios e coordinato da Matteo Martone, editor RaiFiction.

Il risultato è un mediometraggio della durata di circa 46 minuti composto da un cortometraggio, che è la storia ideata e scritta dai pazienti del Centro Diurno, e dalle riprese delle riunioni al Dipartimento di Salute Mentale durante le quali i terapeuti e gli ospiti della struttura si confrontano, dialogano e snodano i fili del progetto che culminerà con la proiezione del film al Cinema Farnese di Roma riaperto dopo le restrizioni pandemiche. Molteplici sono le rifrazioni fra l’invisibilità di Francesco, il giovane protagonista del cortometraggio che perde il lavoro a causa della pandemia, e l’invisibilità data dal perdurare di uno stigma che riguarda le persone considerate una minaccia per la comunità.

Bulli ed Eroi” ha premiato la leggerezza dello stile narrativo calata in problematiche complesse e l’intonazione comico-sentimentale del racconto in cui appare Silvia, la fidanzata di Francesco, che fa da tenera spalla alle peripezie reali e simboliche dovute alla ricerca di un lavoro. La recitazione ricorda il cinema muto, come se le parole provenissero dalle cavità di un silenzio da colmare con lo sforzo dell’attenzione, il superamento delle paure, l’accoglienza del valore dell’altro.

Tino Franco ha dichiarato:

Il laboratorio di filmmaking è divenuto una virtuosa esperienza terapeutica e gli utenti – precisa il regista – sono diventati sceneggiatori di un opera che ha un suo intrinseco valore etico e inclusivo”.

Il regista ha, inoltre, partecipato quest’anno alla 79^ Mostra del Cinema di Venezia in occasione delle Giornate degli Autori con il progetto LiberaMente.

Daniela Muraca