Cultura

Squarci di notti romane: Ovvero sfiorando Pasoli

Squarci di notti romane, in scena dal 5 al 7 maggio presso la Sala Lysistrata di Roma,  è un appassionante viaggio a due voci, accompagnato, nei momenti più salienti dello spettacolo, dalle note musicali degli Acoustic Lane (Claudio Bevilacqua-chitarra; Roberto Capacci-percussioni; Enrico Mossena-chitarra).

Squarci di notti romane

La musica è una delle protagoniste assolute del reading diretto da Paola Scotto Di Tella:  i brani e la melodia di sottofondo, a tratti avvolgenti e appassionanti, in altri momenti delicati come una carezza,  non hanno  la sola funzione di arricchimento della “struttura” e di esaltazione emotiva del testo, ma rivestono  il non semplice compito di raccontare, attraverso gli stornelli e le canzoni popolari da lui citate nella sua stessa opera, la figura di Pier Paolo Pasolini.

L’incipit del reading ha il taglio della cronaca giornalistica: nella notte tra il 1 e il 2 novembre 1975, nella spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, viene ritrovato il corpo  di Pier Paolo Pasolini.
Il diciassettenne Giuseppe Pelosi, si dichiara immediatamente colpevole del delitto, ma restano in sospeso diversi nodi e le domande cominciano a intrecciarsi destando non pochi dubbi. Una storia sbagliata, singolo che  De Andrè ha composto – su commissione- proprio per “raccontare” l’omicidio di Pasolini, completa il tragico quadro e dà avvio allo spettacolo, che prosegue alternando sapientemente leggerezza e ilarità a momenti drammatici e più struggenti.
Tra musica, giornalismo e passi di letteratura Bianca Maria Castelli e Paola Scotto Di Tella tracciano in Squarci di notti romane il ritratto di una personalità artistica piena di sfumature e di contrasti chiaroscurali. Nei momenti iniziali  del reading  i brani musicali sono in rilievo e contribuiscono a trascinare il pubblico nel cuore della storia, verso la fine è invece il ritmo delle percussioni a scandire i tempi emotivi del testo.
Le due attrici (Bianca Maria Castelli anche in veste di interprete musicale)  ripercorrono in poco meno di un’ora i tratti più salienti dell’autore e regista, mai dimenticato: gli esordi e lo stretto legame con la capitale, vengono fuori da estratti  tratti da “una vita violenta” e dall’interpretazione di  note canzoni popolari come Lazzarella, Il Capello, solo per citarne alcune. 
 Una vita violenta, struggente storia di Tommaso, un ragazzo di periferia che vivacchia tra fame, delinquenza, furtarelli e prostituzione,  lo porta a essere finalista del Premio Strega nel 1959 (e nel 1961 lo scrittore/regista firmerà la sceneggiatura dell’omonimo film), ma è con il cinema che Pasolini raggiunge l’apice della sua carriera e diventa noto sul grande schermo: Mamma Roma, suo secondo film dopo Accattone che Anna Magnani accetta di interpretare sarà infatti riconosciuto, universalmente, come uno dei suoi lavori più significativi. La sua ascesa artistica, che prosegue – per citarne alcuni – con film del calibro di Uccellacci e uccellini o con il controverso Porcile per culminare in Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) si interrompe bruscamente con la sua morte. Giuseppe Pelosi, molti anni dopo ha ritrattato la propria confessione dichiarandosi non colpevole del delitto, ma il tragico evento resta, per alcuni versi, ancora un mistero. Squarci di notti romane è uno spettacolo ben strutturato che ha la capacità in poco più di 60 minuti di tratteggiare  il ritratto di uno degli artisti più interessanti e controversi del nostro tempo.
Courtesy of Sala Lysistrata