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Una Terra sola non basta: quanto la nostra impronta incide sul Pianeta

Mathis Wackernagel, uno degli ideatori dell’impronta ecologica e Presidente del Global Footprint Network (associazione no-profit nata negli Stati Uniti nel 2003 che promuove strumenti per la sostenibilità, tra cui l’indicatore conosciuto come impronta ecologica), ha avuto recentemente modo di dire che “viviamo su un pianeta con risorse naturali limitate. Questa è una realtà che dobbiamo monitorare e affrontare se vogliamo realmente rispettare gli impegni globali assunti con gli accordi sul clima di Parigi per il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile “.

Stando ai dati che costantemente vengono ricalcolati e pubblicati dal Global Footprint Network, l’impronta ecologica dell’umanità ha superato la biocapacità della Terra di oltre il 50%. Ciò significa che il peso dell’attività umana è divenuto sempre più insostenibile, poiché, pur vivendo su un solo pianeta, ne utilizziamo beni e servizi per un equivalente di 1,6.

Ma cos’è l’impronta ecologica? È un indicatore di sostenibilità che misura la domanda umana sugli ecosistemi in termini di area, terrestre e marittima, biologicamente produttiva, necessaria a generare le risorse che l’uomo consuma e ad assorbirne i rifiuti. L’Impronta ecologica di un Paese è costituita dalla somma di tutti i terreni agricoli, i pascoli, le foreste e gli stock ittici necessari a fornire il cibo, le fibre e il legname che il Paese consuma, ad assorbire i materiali di scarto che emette nel momento in cui utilizza l’energia (cioè il biossido di carbonio) e a offrire lo spazio sufficiente per le infrastrutture che realizza. Poiché le persone consumano risorse e servizi ecologici provenienti da tutto il mondo, le loro impronte sono costituite dalla somma di queste aree, indipendentemente da dove esse si trovino sul Pianeta.

In altre parole, è uno strumento statistico, di facile utilizzo, che permette di valutare l’impatto che l’attività dell’uomo ha sulla Terra. La versatilità di questo indicatore sta nel fatto che può essere applicato a diverse scale, che vanno da quella globale a quella individuale.

Anche se si tratta di un calcolo approssimativo, offre sicuramente la possibilità di mostrare a grandi linee quanto lo stile di vita incida sull’ambiente, basandosi sul semplice concetto che il totale dei consumi di risorse non debba superare la quantità massima che lo spazio a disposizione è in grado di produrre e smaltire.

Capire l’importanza che ciascuno di noi ha nel contesto globale è forse il modo migliore per sensibilizzare l’opinione pubblica e renderci consapevoli che anche il singolo può fare la differenza. Proprio per questo il Global Footprint Network ha messo a disposizione uno strumento per il calcolo dell’impronta ecologica; un test semplice, ma dai risultati profondamente incisivi, che non può non far riflettere sulle pressioni cui quotidianamente, anche in maniera inconsapevole, sottoponiamo l’ambiente in cui viviamo.

 

– Amanda Ronci

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In copertina: foto “Valley Farm, West Wratting” di Andrew Stawarz. Utilizzo con la licenza CC