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The Drumming Cage: armonia e ritmo per Chigiana Percussion Ensemble

Il 24 luglio alle ore 21,30 nella Chiesa di Sant’Agostino a Siena, l’Accademia Chigiana ha incantato il pubblico presente con il Concerto Drumming Cage diretto dal Maestro Caggiano con la partecipazione di Danilo Tarso.

The Drumming Cage è uno spettacolo avvincete e originale che unisce le suggestioni della danza e della pittura a quelle delle percussioni, che a Siena ha conquistato il pubblico senza che si verificassero mai cali di attenzione. Come è scritto nel cartellone dell’Accademia Chigiana, volendo tradurre il titolo della serata sarebbe “Le percussioni secondo Cage”. Drumming, tuttavia, riprende il titolo di un brano di un altro compositore americano ancora vivente, Steve Reich, musicista minimalista i cui lavori prendono spunto dalla musica africana. Uno dei suoi maestri è stato, infatti, membro della tribù degli Ewe in Ghana. Nel 2014 ha vinto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il programma della serata, presentato dal Maestro Nicola Sani, è suddiviso in una sequenza di composizioni con proposte e sonorità innovative delle avanguardie postbelliche. Suoni inesplorati che si sono alternati con i silenzi, i rumori e le sonorità di supporti digitali. John Cage entra a pieno titolo in questo stile compositivo. I suoi studi sul silenzio e sulla percezione dei suoni del corpo, dei luoghi, divengono una apertura totale nel confronti del sonoro. Una rivoluzione estetica che in pittura trova il proprio corrispettivo in Robert Rauschenberg, che produsse una serie di quadri che cambiano a seconda delle condizioni di luce dell’ambiente circostante.

La serata ha avuto inizio con una sua composizione, Credo in Us del 1942 per quartetto di percussioni con pianoforte e radio fonografo. Eseguita da Davide Fabrizio, Stefano Pierini, Davide Soro, Danilo Tarso. A seguire la suggestiva composizione di Morton Feldman con il titolo The King of Denmark eseguita dal percussionista Riccardo Terlizzi.

Del compositore hanno affascinato gli esperimenti su nastro magnetico reperiti da vecchie copie su bobine. Il fulcro del suo periodo creativo è rappresentato senza dubbio dalle musiche composte per il film su Jackson Pollock di Hans Namuth e Paul Falkenberg, una pellicola che ritrae il pittore all’opera in esterno per la totale mancanza di luci e attrezzature varie.

Dopo queste meravigliose sonorità è stata la volta di Philip Glass con Two Pages, versione per quattro percussionisti eseguito da Carlo Capuano, Berardo Di Mattia, Antonella Fazio, Tommaso Sassatelli, Davide Soro. Ancora John Cage con Cartridge Music eseguita da Carlo Capuano, Alessio Cavaliere, Berardo Di Mattia, Emanuela Olivelli, Filippo Sinibaldi, Davide Fabrizio, Stefano Pierini, Davide Soro, Antonella Fazio, Tommaso Sassatelli. A seguire la proposta del compositore irlandese sudafricano Kevin Volans che ha tentato di coniugare aspetti della musica europea africana e contemporanea, eseguito da Filippo Sinibaldi.

Ha concluso la serata John Cage con Third Construction eseguita da Emanuela Olivelli, Alessio Cavaliere, Filippo Sinibaldi, Riccardo Terlizi. Lo splendido brano che ha chiuso il concerto, con una potenza quasi rituale, ha sottolineato come il mondo delle percussioni riesca a tradurre universi variegati con toni capaci di attraversare vaporosi intimismi e ritmi viscerali creando atmosfere uniche.

 

Paola Dei

Psicologo dell’Arte, Critico Teatrale ANCT e Critico Cinematografico SNCCI

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Feature Image: Courtesy of Accademia Chigiana
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