Cultura

Intervista a Fabio Luigi Lionello, regista di” Sangue di strega” di Enza Li Gioi, in scena al Teatro Porta Portese dal 26 al 28 marzo

Dal 26 al 28 marzo debutta al teatro Porta Portese di Roma “Sangue di strega” di Enza Li Gioi.

Elvira ed Enea sono due fratelli che vendono tramite delle dirette on line amuleti portafortuna realizzati con una strana e inquietante sostanza che tutto a un tratto viene a mancare rendendo impossibile continuare la lucrosa attività. 

Sarà Enea a trovare una soluzione originale che renderà gli amuleti ancora più efficaci ricomponendo coppie in crisi, fecondando donne sterili, creando meravigliose storie d’amore, realizzando sogni e vendette.

Il testo, comico ma anche drammatico e commovente, si avventura, sfiorandoli in maniera insolita e poetica, in argomenti di grande attualità e di accesi dibattiti politici e mediatici.

Abbiamo intervistato Fabio Luigi Lionello, regista dello spettacolo:

Sangue di strega è un testo capace di intrecciare tematiche attuali con una certa magia, che fa da sfondo all’intreccio generale. Come viene affrontato l’aspetto “soprannaturale” in questo spettacolo? – L’ intervento di un regista non esiste finché l’opera non è in scena, durante le prove sono uno spettatore… e lì nasce l’aspetto sovrannaturale, perché andare a teatro è sia magico che sovrannaturale.

L’idea dell’amuleto come viatico per il raggiungimento di obiettivi e sogni, ha un alone di fascino sinistro.Hai avuto una particolare ispirazione/visione nell’ideazione della regia?  – il regista è come un medico, quando viene chiamato cura il paziente, possibilmente senza ucciderlo, l’uso di amuleti è il retaggio della speranza in un mondo quasi senza speranza… e questo mi diverte, il mio mantra è non annoiare mai lo spettatore.

Elvira ed Enea si presentano come “venditori” di sogni, il più delle volte poco realizzabili. i due fratelli, rappresentano in un certo senso, la speranza di realizzare sogni a “poco prezzo” Quali sono le loro caratteristiche principali?– I due fratelli rappresentano le contraddizioni insite nell’animo umano, a soccorrerli ho inserito una terza entità, poco umana e assai spaventosa, quasi quanto i loro problemi. L’obiettivo dell’entità è risolverli, ma sapere se ci riuscirà ha un prezzo… quello del biglietto del teatro.

Sangue di strega ha un registro comico e al tempo stesso uno drammatico, a tratti ironico. C’è però un insieme di elementi in comune: la speranza , l’ambizione umana e, in alcuni casi, la sete di vendetta. In quale modo questi sentimenti si intrecciano con la cronaca dei nostri giorni?  E’ impossibile stare appresso alla cronaca, troppo veloce, supera sempre la fantasia, preferisco sondare l’anima dei personaggi e metterla a nudo, il registro comico mi permette la leggerezza

Cosa ha di diverso e originale questo spettacolo rispetto a tuoi lavori precedenti?-Ogni mio lavoro si differenzia dai precedenti, mi piace essere irriconoscibile, il nemico ci ascolta…

Vi aspettiamo al teatro Porta Portese!