Arte

Reckless Abandon: Il romanzo di Jared Feldschreiber sull’impresa dell’arte e dei sogni nella New York degli anni Ottanta

 

Che cosa può produrre l’arsenale della fantasia insieme a una spasmodica passione per l’arte? Un romanzo come quello di Jared Feldschreiber, giornalista e filmmaker è al suo debutto come scrittore con il romanzo Reckless Abandon.

La trama

Reckless Abandon è una giostra di emozioni e di sogni in cui il protagonista della storia, John Duggan, aspirante drammaturgo ed alter ego dell’autore, impiega tutte le sue energie per coinvolgere in un comune lavoro artistico tre Big del calibro di Dustin Hoffman, Woody Allen e Bob Dylan. Il libro, in lingua inglese, sarà molto presto in distribuzione all’Otherwise Bookshop di Roma, libreria vicina al Colosseo, omologa di tanti altri bookstore disseminati in Europa e negli States, pronti al lancio di un racconto che ha il respiro dell’internazionalità e di una piacevole retrospettiva storico-sociale innestata negli anni Ottanta del Novecento. Precisamente Jared Feldschreiber, di origini statunitensi ma residente in Polonia, ambienta la sua narrazione nell’estate del 1984, nel tempo in cui Hoffman recitava nella produzione teatrale di Morte di un Commesso Viaggiatore di Arthur Miller, Allen stava girando La rosa purpurea del Cairo con Mia Farrow e Jeff Daniels, mentre Bob Dylan era nel cuore dell’Europa nel tour insieme a Santana.

Il tempo non è soltanto una funzione lineare

Portando a ritroso la retta del tempo si raggiunge un periodo soleggiato da slanci culturali, progetti e attività artistiche che rappresentano il “background” di Reckless Abandon, lo sfondo ispirante il fervore immaginativo dell’Autore. Ci si potrebbe domandare: perché tre grandi artisti, tre idoli indiscussi di intere generazioni del livello di Hoffman, Allen, Dylan, non hanno mai lavorato insieme? Duggan, il personaggio forgiato dalla penna di Feldschreiber, si fa strumento di una risposta che inventa una dinamica narrativa, ci racconta di fatti mai accaduti ma saldamente agganciati agli avvenimenti reali di quegli anni e alla vita artistica del mitico terzetto. Una caratteristica accattivante del romanzo è la precisione, l’accuratezza della ricostruzione che potrebbe sfidare anche il più accanito degli esperti.  Si può affermare che il tempo non è solo una funzione lineare perché in questo testo risulta riplasmato e dilatato dalla visione di Jared che fa muovere il protagonista simultaneamente nella sua finzione e nell’approccio a situazioni che si sono veramente verificate. Ad esempio, Duggan che nutre una totale adorazione per Dylan, è felicissimo di aver ottenuto un biglietto per lo storico concerto a Slane Castle dell’8 luglio 1984 a Dublino.

Il personaggio di fantasia ci parla così di particolari meno noti ma veritieri, di quando Bono degli U2 apparve per il bis unendosi strepitosamente a Dylan, dato che la band irlandese era già a Slane Castle per imprimere gli ultimi ritocchi all’album Unforgettable Fire. Oppure è ricordato l’episodio della caduta di Joan Baez, che la costrinse a lasciare il tour dopo lo spettacolo a Copenaghen. Molteplici e divertenti sono le pieghe della favola metropolitana in cui in primo piano si pongono anche i bagliori della Grande Mela, di una New York descritta nel fascino delle sue maggiori icone, dal Madison Square Garden al Syracuse Stage, dal Broadhurst Theatre al SUNY Purchase, dai lustrini di Broadway fino all’apoteosi sportiva della squadra di basketball New York Knicks.

Un sogno raccolto in un volumetto

Il sottotitolo dell’opera potrebbe essere: “Peripezie e fatiche di un giovane e principiante commediografo alla ricerca di un sogno”.  Il libro è formato da 93 pagine e diviso in 9 capitoli per una lettura rapida e godibilissima che garantisce il lieto fine. Ha la struttura di un poemetto, una specie di ode onirica che dà fisionomia a un viaggio interiore, decollando con dedizione viscerale nelle sfere dell’ammirazione di tre giganti del mondo del Cinema, Teatro, Musica. Fra genuino candore e coraggiosa incoscienza Duggan riesce ad avvicinare, nel filo narrativo, manager della produzione artistica per realizzare il suo fantasmagorico spettacolo. Nella prefazione del libro, la fotoreporter Katy Winn definisce la lettura come il volo spassoso di un pomeriggio, paragonandola a quella de Il gabbiano Jonathan Livingston o del Piccolo Principe.  Nella postfazione Jared Feldschreiber fa comprendere che il suo intento oltrepassa l’opera creativa di finzione e vuole lasciare una traccia sul ruolo dell’arte come velivolo che può intrecciare storia, bellezza, umorismo. John Duggan in Reckless Abandon è l’eroe che vuole comporre un mito che è presente nella mente dell’Autore con chiarezza e determinazione disarmanti e in grado di accompagnare il lettore con l’evidenza di un film.

Daniela Muraca

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