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Il G7 Ambiente 2017 a Bologna: criticità e confronti

I vertici del G7 Ambiente 2017 si sono riuniti dal 10 al 12 giugno a Bologna per confrontarsi sulle tematiche ambientali, ma gli Stati Uniti, unica voce fuori dal coro, ribadiscono che gli accordi di Parigi non saranno firmati.

Nei giorni scorsi al Savoia Hotel Regency si è discusso di ambiente e sostenibilità in occasione del recente G7 Ambiente 2017. Le sette economie più industrializzate, ovvero Stati Uniti, Italia, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Giappone hanno firmato all’unanimità la dichiarazione finale del G7 Ambientale. Ospiti del summit sono stati inoltre delegati del Cile, Etiopia e Ruanda. Sono stati affrontati i temi più vari, come quello della finanza sostenibile, dell’economia circolare per un’efficiente gestione dei rifiuti, dell’inquinamento marino e delle acque, ed è stata ideata una “road map di Bologna” da seguire nel prossimo futuro per l’uso sostenibile delle risorse.

Il ministro dell’Ambiente italiano Gianluca Galletti ha accolto gli ospiti a Bologna, confermando inoltre l’importanza dell’impegno preso dalle nazioni per implementare l’accordo di Parigi, ma gli Stati Uniti sul tema “Clima” affermano che sebbene ridurranno le emissioni di gas serra, lo faranno senza aderire agli accordi di Parigi. Questo rappresenta ovviamente un punto di rottura importante perché le altre nazioni si trovano invece tutte d’accordo nel considerare questo strumento come fondamentale ed essenziale per un efficace contrasto del climate change e per l’adozione di sistemi di adattamento resilienti. Ricordiamo, infatti, che questo documento è frutto di una lunga e travagliata cooperazione internazionale e che dovrebbe rappresentare il primo e serio impegno preso dal post Kyoto. Il suo obiettivo principale è quello di mantenere l’aumento della temperatura terrestre almeno al di sotto dei due gradi centigradi e si insiste sulla necessità di adeguare i flussi finanziari rispetto a percorsi di sviluppo a basse emissioni, secondo il principio di equità, che prevede impegni più ambiziosi per i paesi sviluppati.

Le aspettative su questo fronte comunque, in seguito alle dichiarazioni di Donald Trump riguardo ai cambiamenti climatici, non erano sicuramente rosee, infatti il ministro americano si è congedato in anticipo dalla riunione del vertice. È chiaro dunque che Trump sia orientato a seguire una politica di riduzione delle emissioni più favorevole ai propri interessi, ma nonostante questo la speranza è quella che nel futuro ci sia un “inversione di marcia” e che il presidente rispetti la parola data impegnandosi, con iniziative autonome, a implementare politiche di decarbonizzazione perché, come ha affermato anche il ministro Galletti, in ambiente “o si vince tutti insieme o si perde tutti insieme”.

Arianna Nouri

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Foto di copertina: per gentile concessione di G7 Italy 2017

Video dal canale ufficiale YouTube G7 Italy 2017

 

Leila Tavi

Leila Tavi is a journalist specialized in Russian Politics and Culture and PhD c. in Russian History at the University of Vienna under the supervision of Prof. Andreas Kappeler. She studied Political Science in Vienna and Rome, graduating in History of Eastern Europe at Roma Tre University, with Prof. Francesco Guida and a thesis on travel reports about Saint Petersburg by West Europeans at the beginning of the XIX Century. Previously she obtained a degree in Foreign Languages, with a specialization in German Philology at the University of Rome «La Sapienza». Her new book "East of the Danube" is coming soon.