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La mistica e scrittrice Angela Volpini lancia il messaggio per una nuova antropologia: Estirpare il male dal cuore dell’uomo è possibile

 

 

Con determinazione intessuta di memorie vivide e di un’invincibile freschezza di sguardo al futuro, Angela Volpini, mistica e scrittrice, diffonde il messaggio dirompente di una nuova antropologia che sboccia da una visione positiva dell’uomo, abitante della Terra a cui guardare nelle sue potenzialità creative e al servizio della vita.  

Angela Volpini

Affermare che l’uomo è buono si potrebbe considerare una graziosa utopia o un’eccentrica convinzione ottimistica smentita dai fatti, ma Angela Volpini, alla cristallizzazione del giudizio sull’essere umano, preferisce la mobilitazione delle possibilità in grado di superare la fissità deturpante di limiti, imperfezioni ed errori, ignoranza o devianze, e capace di aprire il piano infinito di un rinnovamento dell’umanità.

Per comprenderne meglio il pensiero dobbiamo ricordare il 1947, esattamente il 4 giugno, quando Angela a sette anni ebbe la prima apparizione della Vergine Maria. La piccola nata a S. Margherita di Staffora, in provincia di Pavia, appartenente a una famiglia di origini contadine, si trovava quel giorno con altri bambini sulle montagne che stringono il confine lombardo con quello ligure e piemontese nella località detta il “Bocco” raggiunta per il pascolo delle mucche. All’improvviso Angela si sentì sollevare e fu presa in braccio da una donna di infinita bellezza, dolcissima, sconosciuta. Restò attonita per la meraviglia mentre gli altri bimbi vedendola sospesa, pensarono che “l’Angela era morta in aria”. È questo l’inizio dell’esperienza mistica con la Madonna il cui volto era figura dell’umanità intera pienamente realizzata e compiuta nell’amore. Maria era la madre di Gesù e si presentava con la strepitosa, ineffabile forza pervasiva di un’intelligenza divina che indicava un cammino. “Sono venuta per insegnarvi la via della felicità sulla Terra”, sono state le prime parole di Maria.

Angela Volpini

Il giudizio sulla veridicità delle apparizioni ed il Concilio Vaticano II

Le apparizioni mariane continuarono fino al 4 giugno 1956 ed Angela conobbe periodi di isolamento, fu sottoposta a duri esami ed interrogatori di autorità civili ed ecclesiali e, alla fine, il verdetto di teologi e psichiatri esplicitò ufficialmente:

Non ci sono prove per dire che l’evento è soprannaturale, né per dire che esso è un imbroglio. La bambina è sana di mente ed in buona fede”.

Il Vescovo che fu fra i giudici della bimba autorizzò nel 1957 la costruzione della Chiesa al Bocco, meta di pellegrinaggi che hanno riunito fino a 300.000 fedeli al giorno raccogliendo milioni di persone dall’Italia e dal mondo. Accanto alla chiesa, il Centro Culturale Nova Cana, che si trova a Casanova Staffora (Pavia), è il fulcro propulsore di una visione dell’uomo che ha influenzato la cultura europea del Novecento. Il caso di Angela Volpini è stato esaminato al Concilio Vaticano II e, per dieci anni, la mistica pavese è stata invitata dall’Academie Francaise per spiegare la sua concezione dell’uomo e di Dio davanti a Sarte, Maritain, Marghuerite Yourcenar e Le Corbusier. Ispirati dal suo messaggio e suoi amici personali sono stati Raimon Panikkar, Pier Paolo Pasolini, Giorgio La Pira, Gianni Baget Bozzo.

La via della felicità

Nel suo saggio “La Madonna accanto a noi”, Angela Volpini precisa:

Io non ho potuto accettare la visione dell’umana natura, della mia natura, gravida di peccato e di morte. In essa io vi trovavo oltre che la vita, l’amore come desiderio e la comunicazione come vocazione alla felicità sia di Dio che dell’uomo”.

Dopo 75 anni di ascolto, dialogo, incontro con le persone, l’autrice e contemplativa diffonde oggi dalla sua pagina Facebook un questionario, scaricabile, per una nuova antropologia e compilabile in modo anonimo rispondendo a poche e semplici domande.

In esso è precisato:

Se si continua a leggere l’essere umano come finito, conflittuale, reciprocamente nemico e insufficiente a se stesso, civiltà, umanità e progresso non potranno continuare nel loro processo di sviluppo perché non saranno omogenei all’essere umano e alle sue esigenze”.

La via della felicità si percorre nell’essere se stessi e nello scegliere di amare. Puntualizza ancora Angela Volpini:

Io ho approfondito l’aspetto dell’essere se stessi e se riflettiamo, il nostro giungere al mondo non si coglie come novità assoluta e la fatica dell’essere umano è trovare uno spazio, inserirsi in quello che c’è. Siamo abituati a demandare all’esterno, ad un potere costituito o a Dio stesso la nostra realizzazione mentre dimentichiamo la radice creativa che è dentro di noi che è la ragione della nostra esistenza. Dovremmo riconoscerci tutti come soggettività libere, uniche, irripetibili, ciascuna con un proprio dono per l’altro. Questo muta anche il rapporto con il divino, non siamo masse oranti subordinate ad un Dio padrone, ma, essendo noi stessi, consapevoli delle nostre doti ed originalità, potremmo esprimerci e preoccuparci di attuare il progetto che Dio ha pensato per noi impegnandoci a renderLo felice”.

Il cambiamento della cultura e il discorso sulla nuova umanità

Il cammino coscienziale dell’umanità ha bisogno di una traduzione culturale, di un progressivo mutamento del paradigma dell’“homo homini lupus”, di una depurazione delle relazioni umane dalla paura, disperazione, dall’istinto violento e di sopraffazione. Per queste ragioni a Nova Cana si prepara per il prossimo settembre 2023 un dibattito pubblico con l’intervento di filosofi, teologi, scienziati.

In un frammento dei Rotoli di Qumran è scritto:

Alla fine del tempo, il mondo degli uomini non sarà più solo il mondo degli uomini e il cielo di Dio non sarà solo il cielo di Dio, ma la forma dell’uomo sarà unica, per Dio e per l’uomo”.

Una citazione che Angela Volpini ama tenere presente per il luminoso raccordo fra umano e divino che è stato anche il fondamento della sua personale esperienza mistica. Estirpare il male dal concetto di uomo è un itinerario possibile.

Daniela Muraca