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Cosa stiamo respirando: un “bollettino” ci segnala che nell’aria…

Respirare è la nostra principale azione vitale: possiamo digiunare per diversi giorni, patire la sete, ma non possiamo smettere di  respirare.

È utile e, soprattutto, ha un senso chiedersi “cosa” stiamo respirando ?

La risposta è sì. Il nostro interlocutore si chiama aerobiologia, una scienza, relativamente recente, che studia la dispersione di materiali biologici nell’aria.

L’attesa “bella stagione”, insieme al mitigarsi del clima, porta con sé la diffusione nell’aria dei pollini e delle spore fungine che, sotto forma di polveri sottili, le piante rilasciano nel rispetto del proprio normale ciclo riproduttivo.

Una percentuale via via crescente della popolazione, sia di età adulta che pediatrica, reagisce in modo allergico alle proteine contenute in tali particelle, manifestando sintomi tipici quali congestione nasale, starnuti, prurito con lacrimazione e gonfiore degli occhi, tosse, riduzione del senso del gusto e dell’olfatto, stanchezza, irritabilità.

Dalla medicina allopatica si attingono antistaminici a piene mani e vaccini per prevenire, o perlomeno attenuare, i sintomi più violenti. Inoltre, molteplici supporti sono offerti anche dall’omeopatia, dalla naturopatia e dalla fitoterapia; rimedi e disparati consigli abbondano da diverse fonti, più o meno autorevoli, ma, ad oggi, le persone dal sistema immunitario sensibile non possono contare sulla cura in grado di eliminare i fastidi, talvolta invalidanti, ai quali periodicamente sono soggette.

Come prepararsi, dunque, per combattere l’annuale battaglia contro gli allergeni pollinici ?

Un altro alleato concreto è fornito dall’Associazione Italiana di Aerobiologia che, operativa dal 1985, tra l’altro, ha la funzione di coordinare la R.I.M.A. Rete Italiana di Monitoraggio in Aerobiologia, collegata all’E.A.N. European Aeroallergen Network.

L’organizzazione di R.I.M.A. è strutturata in centri di monitoraggio distribuiti sul territorio italiano. Attraverso l’analisi dei campioni d’aria rilevati e l’osservazione delle fenofasi, ovvero dei diversi stadi di sviluppo vegetativo e riproduttivo della pianta, l’organizzazione elabora regolarmente un “bollettino pollinico”. La penisola italiana, nel suo complesso riconducibile al clima meditarraneo, è stata suddivisa in diverse regioni asseconda delle peculiarità più specifiche: alpina, padana, nord Tirreno, nord Adriatico, sud Tirreno, sud Adriatico e Isole. Per ogni area climatica vengono presentati i calendari pollinici e, con cadenza settimanale, viene pubblicato on-line il “bollettino del polline”, che fornisce informazioni sulle concentrazioni polliniche rilevate, nonché una previsione degli andamenti dei principali pollini allergenici per la settimana successiva.

Punto fondamentale di riferimento è costituito dal Centro di Monitoraggio Aerobiologico di Roma Tor Vergata dal quale può essere utile consultare il bollettino della “tendenza” delle famiglie allergeniche.

Augurandoci che l’aerobiologia, attraverso sempre nuove conoscenze delle specie invasive, approdi a risultati che forniscano un crescente supporto al contrasto degli effetti causati dai pollini allergenici e dalle spore fungine, approfittiamo dei preziosi bollettini che, con l’ausilio dei rimedi sinora a disposizione, possono aiutarci a vivere più serenamente la romantica stagione primaverile.

 

Patrizia Indiano

 

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Foto di copertina di Lino M – Licenza CC-BY-2.0

 

 

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