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Apocalypse Wine: A Bulli ed Eroi un corto sulla teologia del vino

 

Apocalypse Wine è il corto presentato dall’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Luciano Dal Cero” di San Bonifacio (Verona) che ha vinto il primo posto nella rassegna dei cortometraggi delle Scuole e una speciale Coppa nell’ambito di Bulli ed Eroi, il Festival di Film per Ragazzi, che si è svolto dal 28 settembre al 2 ottobre in Val di Chiana Senese ed Aretina, Val D’orcia e Alta Valtiberina, giunto quest’anno alla quinta edizione.

I testi e la sceneggiatura di Apocalypse Wine sono della classe IV Am, coordinata dal prof. Simone Gianesini, che si è impegnata in una sorta di reportage dalle colline veronesi per documentare lo stravolgimento in atto dell’aspetto paesaggistico a causa del disboscamento in quota per far attecchire la coltura industriale della vite.

La “teologia del vino”, come si specifica in Apocalypse Wine, sta avendo il sopravvento, soppiantando la presenza plurisecolare di biodiversità floreali ed arboree. Gli estesi terrazzamenti, il mutamento dei terreni, stanno creando un “paesaggio incongruo” e il cortometraggio degli studenti è un’ode civile, un ragionato controcanto che chiede di riappropriarsi del diritto al paesaggio.

Le argomentazioni addotte in Apocalypse Wine sono sviluppate anche sul piano linguistico della precisazione dei significati, muovendo dal discernimento sulle parole. Il termine territorio denota un concetto che richiama ambiti geografici ed economico-giuridici, il paesaggio rappresenta un valore tutelato dalla Costituzione.

Diversa è, invece, l’accezione della parola “paesaggio”, come affermano gli studenti che hanno realizzato il corto:

La parola paesaggio è scomoda, perché non se ne può disporre come si vuole, è di tutti, contiene in un segno linguistico un’esperienza psichica essenziale per l’uomo. Il paesaggio è un’opera d’arte diffusa che rivela una cultura: il bosco sulla collina, la siepe frangivento fra le vigne, la schiena d’asino di un campo, l’urbanistica tortuosa di un paese in collina, i filari ai bordi delle
strade. Il paesaggio lo abbiamo cesellato con la pazienza delle generazioni”.

I ragazzi si domandano quale eredità culturale si sta preparando, se il paesaggio è sfregiato da iniziative che deturpano il bene comune e trascurano, inoltre, la sopravvenienza del rischio idrogeologico. Il tema, dunque, è urgente e va affrontato, come si sottolinea nel cortometraggio, con uno dei timbri più autentici della cultura, che è l’energia dello sguardo critico e attento sulla realtà. Ottima la fotografia e anche le scelte musicali che propongono brani della tradizione popolare e musica del repertorio classico: la Sinfonia
in Mi minore di J. Brahms, il Confutatis Maledictis del Requiem di Mozart e la Danse Macabre di Saint Saens.

I giovani salgono sugli alberi nel moto pacifico e insurrezionale della loro intelligenza che reclama il futuro.

Daniela Muraca

Immagine in evidenza: Gio la Gamb, Cascina con Vigneti, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported